Ninfa dormiente

Ninfa dormiente
Ilaria Tuti

Longanesi, pubblicato nel 27 maggio 2019
478 Pagine

Il 27 maggio 2019 è uscito per la casa editrice Longanesi Ninfa dormiente il secondo capitolo della serie che ha come protagonista il commissario Teresa Batraglia, specializzata in profiling. 

Un cold case che risale a settant'anni prima si riapre quando viene ritrovato il dipinto della Ninfa dormiente, che porta con sé una scoperta sconcertante: il quadro è stato dipinto con il sangue umano.
Il quadro ritrae una donna bellissima, di cui non si sa molto. Si conosce il nome dell'autore, Alessio Andrian, ma non il nome della persona a cui appartiene il sangue. A complicare le cose è proprio Andrian, che da allora vive in uno stato vegetativo, non parla da decenni, ed è rifugiato a casa del nipote. Cosa gli è successo? E di chi era il sangue?

Teresa Battaglia e il suo partner Massimo Marini si addentrano in quello che sarà un caso ad effetto domino, per cui ogni piccola conquista sembra complicare al posto di risolvere, provocando una reazione a catena di eventi.

"Quel disegno era l'eredità di un enigma, un richiamo dal passato a non tradire la memoria. La Ninfa dormiente era la chiave per risolvere il mistero"

La famiglia formata da Teresa, Massimo, De Carli e Parisi si allarga, ad aiutarli nel caso infatti si aggiunge anche Blanca, un personaggio piuttosto singolare, inseparabile dal suo fidato amico a quattro zampe Smoky. Sono personaggi oltretutto ispirati a persone vere, che l'autrice ha conosciuto nella stesura del suo romanzo. Tanti sono gli elementi reali che Ilaria Tuti ripone nel romanzo, rendendolo così veritiero e credibile, come il luogo in cui la vicenda si svolge, la Val Resia. Un mondo che risulta così lontano dalla nostra realtà da non sembrare quasi possibile, un luogo misterioso, ricco di leggende che si presta perfettamente per una trama in cui la parola d'ordine è "suspense".

Ma veniamo al punto di forza del romanzo, ovvero i personaggi che tanto avevo apprezzato nel precedente libro. Quando le aspettative sono così alte, il rischio di rimanere delusi si eleva, e spesso purtroppo capita. Non è questo il caso in questione, Teresa battaglia e Massimo Marini infatti crescono e prendono forma pagina dopo pagina, rivelando la loro anima e la loro natura completamente al lettore. Se nel primo libro abbiamo avuto un'infarinatura piuttosto generale, con Ninfa dormiente il quadro delle loro personalità è reso chiaro e i loro comportamenti hanno un'origine profonda che affonda le radici nel passato. Se è vero che una persona è il frutto di ciò che ha vissuto, quello dei due protagonisti è una scoperta continua e proprio il loro passato permette di capire e giustificare quegli atteggiamenti che risulterebbero semplicemente scontrosi. Il loro legame ricorda quello madre-figlio, a volte contrastato, ma incondizionatamente forte e così, senza rendersene conto, i due colleghi sono diventati inseparabili.

Il caso in cui Ilaria Tuti ci immerge non è semplice a primo impatto, un quadro dipinto col sangue apre le porte a un'odissea che risulta spesso ingarbugliata e senza fine, un'indagine in cui gli indizi al posto che semplificare rendono ancora più oscura la via della soluzione. Bisogna leggere il romanzo sempre sull'attenti per evitare di perdere elementi significativi, ma l'autrice è stata formidabile nell'incastrare ogni tassello all'interno della storia. Un thriller che mi è piaciuto molto, consigliato agli amanti delle storie complesse, articolate e intricate, belle e appassionanti! Spero di rincontrare presto Teresa e la sua squadra in una nuova avventura!

Ninfa dormiente
Ilaria Tuti

Longanesi, pubblicato nel 27 maggio 2019
478 Pagine

Il 27 maggio 2019 è uscito per la casa editrice Longanesi Ninfa dormiente il secondo capitolo della serie che ha come protagonista il commissario Teresa Batraglia, specializzata in profiling. 

Un cold case che risale a settant'anni prima si riapre quando viene ritrovato il dipinto della Ninfa dormiente, che porta con sé una scoperta sconcertante: il quadro è stato dipinto con il sangue umano.
Il quadro ritrae una donna bellissima, di cui non si sa molto. Si conosce il nome dell'autore, Alessio Andrian, ma non il nome della persona a cui appartiene il sangue. A complicare le cose è proprio Andrian, che da allora vive in uno stato vegetativo, non parla da decenni, ed è rifugiato a casa del nipote. Cosa gli è successo? E di chi era il sangue?

Teresa Battaglia e il suo partner Massimo Marini si addentrano in quello che sarà un caso ad effetto domino, per cui ogni piccola conquista sembra complicare al posto di risolvere, provocando una reazione a catena di eventi.

"Quel disegno era l'eredità di un enigma, un richiamo dal passato a non tradire la memoria. La Ninfa dormiente era la chiave per risolvere il mistero"

La famiglia formata da Teresa, Massimo, De Carli e Parisi si allarga, ad aiutarli nel caso infatti si aggiunge anche Blanca, un personaggio piuttosto singolare, inseparabile dal suo fidato amico a quattro zampe Smoky. Sono personaggi oltretutto ispirati a persone vere, che l'autrice ha conosciuto nella stesura del suo romanzo. Tanti sono gli elementi reali che Ilaria Tuti ripone nel romanzo, rendendolo così veritiero e credibile, come il luogo in cui la vicenda si svolge, la Val Resia. Un mondo che risulta così lontano dalla nostra realtà da non sembrare quasi possibile, un luogo misterioso, ricco di leggende che si presta perfettamente per una trama in cui la parola d'ordine è "suspense".

Ma veniamo al punto di forza del romanzo, ovvero i personaggi che tanto avevo apprezzato nel precedente libro. Quando le aspettative sono così alte, il rischio di rimanere delusi si eleva, e spesso purtroppo capita. Non è questo il caso in questione, Teresa battaglia e Massimo Marini infatti crescono e prendono forma pagina dopo pagina, rivelando la loro anima e la loro natura completamente al lettore. Se nel primo libro abbiamo avuto un'infarinatura piuttosto generale, con Ninfa dormiente il quadro delle loro personalità è reso chiaro e i loro comportamenti hanno un'origine profonda che affonda le radici nel passato. Se è vero che una persona è il frutto di ciò che ha vissuto, quello dei due protagonisti è una scoperta continua e proprio il loro passato permette di capire e giustificare quegli atteggiamenti che risulterebbero semplicemente scontrosi. Il loro legame ricorda quello madre-figlio, a volte contrastato, ma incondizionatamente forte e così, senza rendersene conto, i due colleghi sono diventati inseparabili.

Il caso in cui Ilaria Tuti ci immerge non è semplice a primo impatto, un quadro dipinto col sangue apre le porte a un'odissea che risulta spesso ingarbugliata e senza fine, un'indagine in cui gli indizi al posto che semplificare rendono ancora più oscura la via della soluzione. Bisogna leggere il romanzo sempre sull'attenti per evitare di perdere elementi significativi, ma l'autrice è stata formidabile nell'incastrare ogni tassello all'interno della storia. Un thriller che mi è piaciuto molto, consigliato agli amanti delle storie complesse, articolate e intricate, belle e appassionanti! Spero di rincontrare presto Teresa e la sua squadra in una nuova avventura!
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